Dall’Università della California, Berkeley e della Utah University è in arrivo un computer che può leggere il pensiero, con una approssimazione che va dal 76% fino al 90%. Si apre così la possibilità in futuro di poter utilizzare i computer solo con il pensiero.
Potrebbe sembrare un’affermazione fantascientifica, ma non lo è: l’Università della California, quella di Berkeley e la Utah University hanno sviluppato un sistema che permette di leggere gli impulsi del cervello in modo da trasformare il pensiero in parola. Questo ad esempio in futuro potrà tornare utile per tutte quelle patologie che impediscono ai pazienti di poter parlare, o dove si hanno subito dei seri e gravi danni al cervello.
Tecnicamente parlando, i ricercatori hanno collegato ad un paziente epilettico degli elettrodi e gli hanno detto di leggere 10 parole chiave in maniera continuativa (sì, no, freddo, caldo, fame, sete, ciao, arrivederci, di più e di meno). Poi queste stesse parole sono state ripetute al computer ad alta voce (sempre dal paziente), in modo da provare l’associazione tra la risposta del cervello e le singole parole. Spiegano i ricercatori: “In altre parole, pensare una parola senza dirla produrrebbe lo stesso segnale cerebrale e questo potrebbe permettere di arrivare in tempi brevi ad un sistema di traduzione capace di ripetere le parole che stiamo pensando. Siamo stati capaci di decodificare le parole dette usando solo i segnali del cervello, poter dare anche solo 30 o 40 parole ai pazienti affetti da paralisi possa migliorare sensibilmente la loro qualità della vita.“.
Tecnicamente parlando, i ricercatori hanno collegato ad un paziente epilettico degli elettrodi e gli hanno detto di leggere 10 parole chiave in maniera continuativa (sì, no, freddo, caldo, fame, sete, ciao, arrivederci, di più e di meno). Poi queste stesse parole sono state ripetute al computer ad alta voce (sempre dal paziente), in modo da provare l’associazione tra la risposta del cervello e le singole parole. Spiegano i ricercatori: “In altre parole, pensare una parola senza dirla produrrebbe lo stesso segnale cerebrale e questo potrebbe permettere di arrivare in tempi brevi ad un sistema di traduzione capace di ripetere le parole che stiamo pensando. Siamo stati capaci di decodificare le parole dette usando solo i segnali del cervello, poter dare anche solo 30 o 40 parole ai pazienti affetti da paralisi possa migliorare sensibilmente la loro qualità della vita.“.
fonte:tecnozoom
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