L’Italia dice un nuovo addio al nucleare. Dopo il disastro di Fukushima che ha causato un ripensamento in tutto il mondo, il governo fa retromarcia e va addirittura oltre le scelte di appena un mese fa. Superando la moratoria decisa dal consiglio dei ministri il 23 marzo, un emendamento presentato dall’esecutivo allo stesso decreto omnibus (e su cui il Senato voterà domani) stabilisce lo stop alla realizzazione delle quattro centrali previste dal programma di rientro dell’Italia nell’energia atomica e rimanda a dopo l’estate le prossime decisioni in materia energetica.
Una mossa che appare come una scelta quasi definitiva ma che, secondo l’opposizione ed i fautori del referendum contro l’atomo, nasconde solo l’ennesimo trucco del governo per aggirare il voto popolare e per rientrare poi quanto prima nel piano nucleare.
«È finita, non possiamo mica rischiare le elezioni per il nucleare. Non facciamo cazzate», ha detto il ministro dell'Ambiente durante uno scambio di vedute a Montecitorio, durato una decina di minuti, con il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Paolo Bonaiuti. «Bisogna uscirne, ma in maniera soft. Ora non dobbiamo fare niente. Si decide tutto tra un mese», è il punto di vista della Prestigiacomo. Alla conversazione si è unito anche Paolo Romani.
Il Wwf: sempre più dubbi sul nucleare. «Dopo la tragedia in Giappone, anche la Cina ha sospeso il Programma Nucleare. La decisione segnala come il dubbio su questa fonte energetica si stia espandendo a macchia d’olio viste le enormi difficoltà che purtroppo sta fronteggiando il governo giapponese nelle operazioni di spegnimento della centrale di Fukushima», afferma il Wwf in una nota. «Solo il Governo italiano – afferma ancora il Wwf – continua, pervicacemente, a sostenere il ritorno al nucleare e non ha nemmeno sospeso l’iter decreto localizzazioni in Parlamento. Un Governo che non ripensa la propria linea di fronte all’evidenza dei fatti non dimostra certo razionalità, fa solo pensare di essere nelle mani di lobby prive di scrupoli».
La cancelliera tedesca Angela Merkel ha annunciato che chiuderanno subito gli impianti nucleari tedeschi più vecchi, e cioè i due siti che si trovano in Assia e nel Baden-Wuettemberg e che attualmente sono rimasti aperti solo in seguito alla decisione di prolungare la vita di tutte le centrali. Non solo. Il ministro degli Esteri tedesco, Guido Westerwelle, ha riferito che la decisione del governo di Berlino, assunta lo scorso settembre, di prolungare mediamente di 12 anni la vita delle vecchie centrali atomiche, potrebbe ora essere rivista.
Il portavoce di Italia dei Valori Leoluca Orlando, denuncia come a suo giudizio "si tratta solo l'ennesimo tentativo di manipolare, distrarre e mortificare la regolare espressione della volontà popolare". "Siamo in presenza - ha proseguito- di un bluff per sgonfiare l`attenzione e la tensione sui pericoli del nucleare, disincentivare la partecipazione popolare al referendum, cercando di ostacolare il conseguimento del quorum per gli altri referendum sull`acqua e sul legittimo impedimento".
In tutti i casi si voterà per il nucleare e per l'acqua pubblica il 12 e 13 Giugno...
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